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Paggena:No grano varva e ccaruso.djvu/31

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.. Anselmo e Lo Renzo rendonti visìbili. da ir abitazione del primo, e delta.,

  • * ’

Ans. Comme, cocprae l vene D, Pangrazio Io zio

  • attesto da fora?

Lor. Gnorsì.

Ans. Ma io con eiaggio avuto maje amicizia!

Lor. E cehe mperta? ve noe presalo io.

Ali 3. Ma Erriclietta lìgi venia età a \o ooncierto. Lor. E ppreme; la ’convenienza porta che nce parlate vuje primevo r pò véne isso ncoppa e ecaaoaeiarrà Erróciuata.’

Ans. E Yya beae: abbiate e aspettami a lo enfè. ( Lor. via ) D.a Peppì, cca sta lo «guattarielto vuostp.*. -. •*.

Pep. D. Àtfzelmo & filato sempe apprezzato da la •famiglia nostra; una co*a però, badate a cubdlo clia ffaci’te co (fraterno.,

Ani/ Qaa non c è eco&a in contrario; D. Pangrazio il vostro^ zio dovrà dare la sua giusta risposta, e D. Pangrazio potrà sentire anche... ve lo posso dire?

Pep. Clie ccosa...

Am. ( con pattfone ) Anche u&a mia preghiera

... per voti.‘ %

Pep. Per me r. •

Ans. Alle corte, D.* Peppì: mia figlia se mmarita, . • e io ip r<w«Qawmtgg*o $olo.

Pep. Sè I.

Ans., $i viije insevo disposta a volerne beqe

Pep. ($rp fi?) (vMiseriOordjft 1 Carnate pure se

vo nwrà l) ♦ j