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Se felice esser tu vuoi,
Ti contenta del tuo stato,
Quel degli altri mai bramato Oh! mortale sia da te.
Nè cercar di penetrare Di natura i gran misteri Quanti in ciò si furo alteri Impazzirò, e niente più. (ma)
Giac. (allegro) Ah, ali, ah, mo si che so felice; armeno si torno, alla casi porto na cosa preziosa. Eppure putarria alluccà ( quasi a proscenio) Signori e Signore, ci è qualche vecchia che vò addeventà giovene comprasse la mia acqua, prezzo da convenirsi. Ma no, manco è cosa. Io co chest’acqua una ne potarria ringioveni, e l’auto po me scannarrieno. Ah! vene la regina, annasconnimela.
Scena IX.
Rjbgina, Nicola e Dbtto.
Reg. Tutto è fatto, il tuo compagno ha ricevuto
il suo passaporto, e una buona somma di denaro che per ora non vi faranno patire la fame.
Giac. Lo cielo ve lo renna. Sentite, me dispiace che vuje non venite maje da la parte de li paise nuoste ne farve vedè la gratitudine.
Reg. Eppure non e tanto difficile il rivederci per quanto credi.
1 due Overo?
Reg Chi sa, il mondo gira, s’arrovellano tanto di lassù per trovare un buon rey e non è improbabile che venissero a cercarlo un giorno
o l’altro nel fondo del mare. (via)
Nic. Aje capito?
Giac. Io aggio sulo capita che simmo chiù furtunate de chello che nce crede verno. Zompa.