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Paggena:Del dialetto napoletano - Ferdinando Galliani (1789).djvu/85

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DIALETTO

Fenisco. in Folcalchieri de’ Folcalchieri Sanese, che fiorì nel 1200. secondo l'Allacci c. 312.

Ben credo, ch’eo fenisco, e non commengo;
E lo meo male non porria contare.

Fernuto. per finito. in Ciullo da Camo.

Bella da quillo jorno sono fornuto'.

Fragellare. In Fra Guittone.

Freve. per febre. in Fra Jacopone da Todi Rime ant.

Fue. per fu. Usitatissimo da tutti gli antichi scrittori, i quali nella loro ortografia non espressero la j, che si framezzava in questi dittonghi ae, oe, ue. Oggi i Napoletani scrivono fuje, perchè così pronanziano.

Govito. per gomito. Francesco Buti Inf. c. 4.

Grolia. in Fra Guittone.

Impromette. per prometto. in Ciulo da. Camo, c. 415.

Quisto, ben t’imprometto, e sanza faglia.

Introppecare. Racc. dell’Allacci. c. 354.

Però ti prego, che più non c’introppeche.

Inviziare. in Fra Guittone.

Jendo. per andando. in Fra Guittone.

Jere. per eri. in Fra Giordano da Ripalta.

Jodice. in Fra Jacopo Passavanti.

Jodicio · in Franco Sacchietti.

Joja. in senso di piacer frivolo. in Fra Guittone.

Di vane secolare joje.
Jorno. in Ser Vanni d’Arezzo: E le travaglie ch’abbo notte, e jorno. Ed osservarono il Tassoni, il Redi, e il Menagio, che così scrissero questa voce i più antichi poeti Ita-

lia.