Paggena:Del dialetto napoletano - Ferdinando Galliani (1789).djvu/79

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DIALETTO

Moliso, ne stette forte corrucciato. Et lo Rè per chisto atto giustifico, ne fò assai ben voluto, & massimamente da le femmene. Et da l’ora innante tutti li Cortigiani de lo Rè tennero la brachetta legata a sette nodeche. „

Da questi saggi può argomentarli quanto farebbe da desiderarsi, che si disotterrasse dal fondo di qualche biblioteca alcun manuscritto meno danneggiato, e manchevole di cosi prezioso monumento. Intanto nè il Muratori, nè venia altro erudito ha messo. in dubbio d’esser quella la più antica cronica Italiana, e forse la più antica prosa.

Or prima di passar innanzi a continuar la storia del nostro dialetto ci sia lecito il dire, che sebbene l’averlo noi asserito come il primogenito, e il più antico tragli Italiani sia cosa tanto chiara per se stessa e tanto evidente, che da niuno che ha fior di senno dovrebbe esserci contrattata, pure dubitiamo tanto della generale prevenzione contraria al nostro dialetto, in cui molti vivono, che non vogliamo in tutto trapassarlo senza addurne alcuna pruova. Ed essendo l’impresa facile, solo ci contenteremo accennarne le principali.

Niuna cosa è più sicura quanto, che essendosi tutta la lingua moderna Italiana generata dalla corruzione dell’antica Latina, quel dialetto sia da tenersi per il più antico, che si osserverà di scostarsi meno dalla sua madre lingua sia per la maggior quantità di voci, che ne ritenga, sia per la minor alterazione nella inflessione, a pronunzia di quelle, che dar latino son derivate, e che incontrandoli egualmente nel Na-

po-