Paggena:Del dialetto napoletano - Ferdinando Galliani (1789).djvu/116

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NAPOLETANO

de stelle, che per la efficacia, et virtù de la quale mosca, tutte le mosche create in ne la Cità fuggevano, secondo che Alexandro dice in ne la sua opera, che egli vide la predicta in una fenestra del Castello de Capuana, et Gervase la sua Cronica, la quale se intitola li Risponsi Imperiali, proba questa cosa fosse stata così. Da pò la dicta mosca levata da quillo loco, et portata al Castello di Cicala, si perdio la virtute[1].

Come


  1. Esiste ancor oggi un luogo nel Regno detto Castel Cicala: ma che fossesi questa mosca d’oro esistente nel Castel Capuano, e chi siano questi autori dal cronista citati, Alessandro, e Gervasio autore de’ Responsi Imperiali, meriterebbe esser ricercato dagli amatori delle cose nostre. Noi la crediamo qualche fibula d’oro antica, alla quale erasi data sì fatta figura, appartenente a ricco personaggio, e trovata scavandosi, che da’ nostri Re si conservava come pregevole monumento. L’uso di dar la figura di api, di mosche, o di cicale alle fibule, durato anche ne bassi tempi, si rileva dalla tomba di Chilperico disotterrata non è gran tempo nelle Fiandre, nella quale molti ornamenti d’oro in forma di api si trovarono, che oggi conservansi nel Museo del Re Crirtianissimo: e non è mancato un erudito Francese, che ha creduto, che i famosi Fleurs de Lis, che oggi, costituiscono la gloriosa, atme di que’ Sovrani, furono dapprima figure d’api, o di cicala, che malamente formate da rozzissimi artefici, e messe

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