tando da prove che gl’illustrissimi signori giurati vaglieranno, anche se sventuratameute poche, risultando, dicevo, che l’imputato nella sera fatale era in avanzato stato di ubbriachezza...
P. M. (si frega le mani e ridacchia) Bene, bene... di bene in meglio.
Rus. (Polì, ina cheste so cos’ ’e pazze ! Che razz’ ’e difesa è chesta? Chillo tene quatto tre mmano e se fa fà cappotto?)
Pres. Dunque, Ranucci, dite.
Asd. Posso attesterò che l’imputato Esposito Vincenzo, detto d’ ’a Verità, nella sera del 25 novembre 1913 era avvinazzato e non sembrava sui compos.
Rus. (fa con la bocca gesto di spregio e di riprovazione e scuota la testa).
1° Giur. (ripete il gesto di Russo male interpretandolo, parla col giurato suo vicino che a sua volta ripete il gesto che si propaga come prima dall’uno all’altro).
Esp. (smette per un attimo di giocare con Nennella, fissa Asd. con commiserazione profonda, scrolla le spalle).
Ntun. (trepidante gli fa cenno di tacere).
Pres. Che cosa non era ?
Asd. Sui compos.
Pres. Cioè ?
Asd. Sui compos.
Avv. dif. Signor Presidente, il teste, pur avendo una cultura invidiabile non ha larga faciltà di trasformare le proprie espressioni.
Pres. E va bene!! Ditemi, Ranucci, come faceste voi ad accorgervi che l’iimputato Esposito era in istato di ubriachezza?
Asd. Ecco, illustrissimo sig. Presidente, posso attestare che l’imputato Esposito Vincenzo, detto Vicienzo d’ ’a Verità, nella sera del 25...
P. M. Mi che fate, caro il mio flebotomo, portiere, Ranucci: ripetete? No. Il sig. Presidente vorrebbe sapere in che modo ve ne accorgeste.
Asd. Ho perfettameute compreso, illustrissimo signor Procuratore Generale del Re. Posso attestare che l’imputato Esposito Vincenzo detto Vicieuzo d’ ’a Verità, nella sera del...