Pres. Calma calma.
Rus. Presidè mi pare che poi non sia un delitto.
Pol. (tirandolo per l’abito) Onorè.
Rus. Che quella povera creatura stia là.
Il carab. (si arresta).
Pol. (c. s.) Onorè.
Rus. In fondo in fondo è più infelice che colpevole…
Pres. Ma la legge…
Rus. (sorridendo bonario) La legge… la legge fa chello che vo’.. (piglia lo bambina e l’accosta allo gabbia).
Esp. (abbraccia la bambina con passione, guardando Russo con occhio colmo di dolce stupore).
Pol. (c. s.) Onorè.
Rus. (nervoso) Polì tu che vuò!
Pol. Onorè voi siete la parta lesa e non l’avvocato difensore…
Rus. (Oh diavolo… me n’ero scurdato!)
Pres. Onorè non vi accomodate. Giacchè state allerta onorateci. La parola è alla parte lesa.
Rus. (avanza, siede, un silenzio). Ecco qua. Signori giurati… La cosa è semplicissima. Tornavo dal circolo: era mezzanotte. Avevo perduto qualche soldino. Non ero di buon umore, evidentemente. Mi si avvicina un uomo e mi chiede…
P. M. …il portafogli.
Rus. No, veramente. Venti lire. La proposta mi pare strana. Ripeto: ero nervoso. Per tutta risposta me gli avvento alla gola e chiamo al ladro.
P. M. Questo avventarsi alla gola non risulta dalla prima deposizione.
Rus. Lo aggiungiamo in questa. L‘altro, alle strette, mi dà una piccola coltellata.
P. M. Piccola! Piccola! Ma leggiamo la perizia. L’on. Russo fedele alla sua missione di eterno avvocato difensore (è notoria la sua strana linea per la quale non hai mai accettato di rappresentare la parte civile) vorrebbe portare questa anomalia del suo spirito persino quando si tratta di una deposizione da teste! La piccola coltellata… fu tale tremenda pugnalata che tenne tra vita e morte l’on. avvocato!