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Paggena:Altavilla - Nu turtaniello ca nzogna.djvu/54

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s*

Rip. Perdonate, D. Giovaoniao cca è no galantommo.

Car. (tra tè) (Giovannino I egli chiamasi Romualdo!) (a Riparata) Come si appella?

Rom. M’incappello D. Giovannino.

Car. (prendendolo per mano gli dice sotto voce) (Coscion! tu non ti chiami Giovanni, ma Romualdo.)

Rom. (tramortito) (Misericordia!) Un moncato (per svincolarsi)

Car. (e. t.) (Tu sei un parrucchiere, io ti ho veduto in bottega...)

Rom. Guì, goì, a rivederci.

Car. (Briccone! briccone I)

Rom. Tre bien! tre bien! (si svincola e via fiiggendo) •

Elis.

Rip. i (sorPrese) Ch’ è ssucciesso?

Car. (piano a Men.') (Colui è Romualdo travestito, propriamente il germano di Concetta la mia fantesca.)

Men. (c. s.) (Non lo scovrite, perchè sta (inzione ve po essere d’ utile.)

Rip. Ma volite dicere eh' è stato?

Car. [e. e.) (Una frottola in campo: inventa che quel manigoldo amoreggiava con una mia parente. )

Men. (a Riparata) Nientemeno; chillo signore ha dato parola de matrimonio a na parente soja.

Eiis. Uh assassinol e sse voleva vroccolià co mme!

Rip. E veneva dinto a la casa mia, a ffa lo grannezzuso e lo spantecaiiello 1 Bene mio ehe mmunno 1

Car. Ma voi avete dato parola alcuna di matrimoaio?