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Paggena:Altavilla - Nu turtaniello ca nzogna.djvu/53

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▼a ncoppa e ppiglia lo doppio origliale tujo,~ falle vedè quante paghe pe na stanza.

Naz. Subito. (via sulf appartamento) •

Eli. Ma compiacetevi de vedo primtna li stanze...

Car. (guardandola con trasporto) Che raadmttaselle sgiantiglie. Et elle votr Agl 'I

'Rip. Giù, Giu. Io son le mammò.,

Car. E avec le per? (a Rom. )

Rom. Non so: (aRip. Jtenite pera? >

Rip. Secche non fresche.

Car. Monsiè, va sete un an!

Rom. Mersi raonsiù.

Car. Aveva compri?set damigell,., (indica Elisa)

Rom. É figlia di set damisgian. (indica Rip. J.

Rip. (a Rom. ) (Io so damisciana!)

Rom. (Damigella vò dicere na signorina, damisciana vò dicere na signorona.)

Rip. Ah! bene: gai monsiò, sgesui so damisciana.

Car. (eon esagerata cortesia) Ma quaniopiù rifletto le visasge di questa creatura (indica Elisa) più resto incantato!.. è sgiantiglie, è agreable, è un modello di perfezione-) (baciandole la mano)

Elis. Troppo amabile 1 (inchinandosi). "

Rip. Monsiu,.. (dispiaciuto del bado sulla mano).

Car. Oh I perdonò...

Rom. (ingelosito) E che perdonò, la nascita di mammitò! vu set uo frippò! <

Car. (fuori di sè) A muà! a muà!... A monsiè Cric-croco!... (quasi per avventarsi)

Rom. Monzù Cric-croc: stàmmice sodo. (indietreggiando)

Car. Allons! venite qui. (invitandolo ad avvicinarsi)

Men. (frapponendosi) Signori, aggiate pacienza!