lite, (a Cuo, sottovoce e con impetó) (Gnò,
. jammoncenne mo proprio. )
Cuo. ( No, non convene: aspettammo che bene Francisco che m’ta comitato, e ppò ace ne jammo tutte quante. )
SCENA IU.
Ankbile e detti.
Ann. ( dal di dentro ) E permesso?
Ros. (con gioviale sorpresa) Uh! D. Annibale.
Tot. ( deridendola ) ( Tè, tè! veue D. Annibaie! mo s’allumata lo sparatorio. )
Lyc. (invitandolo ad entrare) Favorite favorite.
Ros. ( a Cuo. ) Chisto è cchillo signore che sta de casa ncoppa a nnuje nzieme co lo zio eh’ è nnotaro. (<?.«.) Favorite, D. Anni.
Ann. ( comparisce dirigendoti a Lue. ) Il fato poss* accordarvi felicità senza fine, amabilissima Perzechella, e questo mio picciolo dono, ( presentandole un astuccio ) sia il testimonio della fervida stima che ho per voi e per
V amabile Rosina, augurandovi in unione dello sposo tutte le felicità, ed un’abbondantissima prole.
Lue. Qrazie, grazie. ( guardando r oggetto esistente nell’astuccio ) Vi, vi, Rosi comme s’è voluto ncommodà O. Annibaie.
Rat. ( con significato ) Éh! eh! rigalo da paro sujo eh’ è no galantommo, e rialo che commene a na femmena ben nata...a na gentirdonna. Vedile si Cuò, si Menechè, si Marià, chesta se chiamma mbròsceta!.( indicando
V oggetto é. t. )