—— Amico mio pe Io jocatore, o Meo lo Bum* mero a la smerza, o esce la figura, sempe venceta è.
’■ Io tanno ntenno de vencere, quanno nftg’ gio spiso pure li denare. ( a gradi a gradi si allontana la gente )
Rin. Ci siamo, è uscita l’estrazione (l’osserva) Nume possente! ho vinto... padre... padre... Marianna!.. ( gli manca quasi la favella per la gioia)
SCENA V.
Ansklmo, Mabunnì. e detti.
Mar, i ® 8tato *
Rin. Quaqua... osserva te... osservate!.. (mostra
il biglietto )
Ans. Che cosa?
Rin. Ho guadagnato un terno di 13 mila ducati.
Ans. Comme ll!
Mar. Dicile la verità?
Rin. Precisa verità, ecco guardate 18, 44, 65.
Ans. ( prostrandosi al suolo ) Mano possente, quanto sì adorabile!
Rin. Ora sì die sono al colmo della gioia! Tale fortuna sarà bastevole per annichilire la per* fidia, opprimere la malvagità, e premiare vieppiù l’amicizia, l’onore, la filiale obbedienza!
Fine deir Allo terzo.