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Paggena:Altavilla - No barone fermo e n'auto de rispetto.djvu/74

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Bar. Via, via, inatto sfrenato! perchè, se monto in furie, farò...

Ber. (fuori di sè) Che cosa... che... credite forse che l’ essere barone ve faccia aizà la voce, e ve faccia credere d’ave dritto ad insultarmi? v’ ingannate, il vostro feudo non lo calcolo un fico!

Pul. (alle sue spalle dice sottovoce) (Ebbiva! dàlie.)

Ber. E se io esposi ia mia vita per salvarvi da quel pericolo in Portici, ora me ne trovo pentito, giacchè gli esseri venali...

Bar. Ho capito: vuoi esser compensato della tua beir azione? vuoi esser rifatto della spesa che ha sofferto la tua germana?.. eccoti una borsa, (offrendogliela)

Ber. (la getta al suolo) La prezzo tanto, quanto calcolo la vostra baronia!

Pul. (c. 8.) (Ebbhra! càrreca.)

Bar. Ma che vuoi che io acconsenta a questo matrimonio? non doveva tua sorella dare orecchio alle voci di mio figlio; non doveva con questa donnaccia lasoiare il padrone, e correr dietro alle lusinghe...

Car. (gridando) Vuje co cchi l’avite? si isso..^

Ber. Zitta voi: (al barone) s’incolpa la dabbenaggine di mia sorella, e non si rimproverà la condotta di vostro figlio? ma perchè sto signor baroncino ha ammaliato il cuore d’una povera ragazza cresciuta in casa di onesti padroni? perchè l’ha lusingata con melatisgime parole? perchè farla venire in Sarno, esporla alla critica del mondo, per poi con carte false - divenirne manto; e cchiste so tratte de