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Paggena:Altavilla - Na cena a la cantina siciliana.djvu/30

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Gas. Abbiamo fatto il nostro dovere con damine così geotilL

Pan. Ne? perchè non ghi&mmo dinlo? Volimmo sta cca ffpra.

Ros. Si, sì, entriamo: vogliamo trascorrere un pooo sui pallone areomatico che discese per r aria tempo fà.

Lui. Si, èd io ve ne farò la descrizione.

Gas. Per me vi lascio, (tra sè) (Aggio da ire t la cantina.)

Cec. Il cavaliere Sturzi è sempre pretnuroso;grandi affari lo occupano.

Gas. Noi’ v’ ha dubbio: esigenze., compre,..

Lui. (piano alto ’ lesso) (Vendite.)

Gas. (c.s.) (E qjere ©me vennetle tre eoauunise...) Caro contino, ©irivedremo. (c. ’.) (Segreto pe ccari|à.)

Pan. (inchinandosi) Signor cavaliere il mio rispètto.

Ros. 1 miei esequj.

Gas. (Te pozzanò veolappriesso.) (lutti usano te dovute cerimonie) Fuori complimenti, a ben rivederci. (ma) «

Panu. (piano a FiUùto) (To che ommo si^? > jNk (Edàm.)

Pan. Favorite. (invitandoli ad entrare)

Ros. Eccoci.(entrano fuorchè Cecilia ePanunzio Lui.

Fili. (rabbioso trattiene Cecilia) Senti; non ti prendo a schiaffi per non disturbare la cònvemzwne.Cbiti ha» ordinato- di condurti col cavaliere al passèggio?

Cec. Non credo che vi corra difficoltà, k venuto anche D. Pangrazio...

Fili. Con tuo fratello f con tuo frateHo t’hai da roippere il qojlo,, ^capisci? bestia! ’