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Paggena:Altavilla - Na cena a la cantina siciliana.djvu/25

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Fil. Piano, piano...

Gia. Sentite signora: io potrei farmi render conto di tali proposizioni, ma mi assrsie un principio di educazione e vi rispetto qual D.’ Rosa passata non già presente.

Ros. Che ppresente e ppassata! chi ve conosce? quanno’maje nc’ è stato qualche cosa tra di noi? voi siete stato sempre un semplice impiagato, ed è perciò che noi vi abbiamo calcolato un zero.

Fil. (fremente di rabbia) (Lucrezia, i.)

Luc. (Prudenza!)

Gia. Non sempre però, non sempre. Per lo addietro io sono stato rispettato, e qualche documento esiste tuttora presso di me; qualche lettera in cui erano espressi i vostri comandile....

Ros. Non è vero, siete un Bìsciardo!

Fil. (c. s.) Donna Rosa... B.a Rosa...

Gia. (confermezza) Oh! sigiloral.ragione esige che io debba di nuovo imporiunarvi. (via)

Fil. (a Luc.)(lo sento creparmi!..)

Luc. (Chi se nirica resta ntricato.)

Ros. Mmè faccio meraviglia de D. Filinto che ammette queste persone...

Fil. D. Filinto tratta galantuomini, è se v’ha proposto D. Giacinto ha creduto di farvi un onore,perchè è un galantuomo meglio di voi e di me; capite, D.‘ Rosa de’ miei stivali!.. Quèsta non. è la maniera di procedere, voi non sapete l’educazione, siete una screanzata, è vostra nipote meriterebbe al suo fianco nn plebeo non già un galantuomo, capite?

Ros. Ah! te sì’ nfocato? e ccanta, canta e ppò fa comme a la cicala. (entra)

Fil. (a Lue.) Come la cicala! che fa la cicala?

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