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Paggena:Altavilla - Lo stracchino de no rano lo piezzo.djvu/70

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eredeva che... basta, ve ne domando scusa. (per allontanarsi)

Mar. Fermatevi, non volete dunque sentire la mia domanda?

Cri. Parlate.

Mar. Veggo chiaramente che voi ignorate la persona cui è diretto il mio sguardo; vi dirò il suo nome, le sue fattezze, e più vi suggerirò anche il mezzo onde aspirare a... basta, sentite in prima ciò che mi riguarda. Egli chiamasi Felice, ed io bramerei scorgere per mezzo vostro quali sieno precisamente le sue qualità, e ie sue intenzioni verso di me.

Cri. Ho motivo d’esservi grato per Tonore di tal carica che volete affidarmi

Mar. Come? vi siete offeso! e questa mane non avete voi, mercè l’offerta di due piastre...

Cri. Basta così... (tra sè) (Disperazione! a te consacro questo secondo sacrificio!) cosa volete ch’io faccia per voi?

Mar. Non crediate però ch’io voglia mortificarvi; per la vostra climaterica circostanza so che vi siete indotto a... ed io v’offro un sicuro mezzo per diventar ricco: il mio amante ha una germana doviziosissima; per cui potreste...

Cri. (schiettamente) Non proseguite, so quanto vorreste dirmi, ma no: con pura sincerità vi confesso che la sola Marianna mi sarebbe convenuta, per la ragione che la stessa avrebbe distinto in me soltanto i pregi d’un onesto compagno intento a garantire i suoi interessi; un’ altra donna al contrario, osservando le continue fasi della mia disperazione, m’obbligherebbe allo