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Paggena:Altavilla - Lo stracchino de no rano lo piezzo.djvu/26

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Cri. Quante ricercatezze!.. voi mangiate e bevete alla barba dell’ eventualità e...

Car. Ma se si giunge ad una domanda sul mio dare, io morirò senz’altro.

Cri. Che morire, dovete rispondere con faccia imperterrita —cara amica: pagherò, pagherò— servitevi di questo futuro che gode la privativa su tutt’i verbi di prima coniugazione.

Car. Caro amico non posso fare a menò di baciarvi: (eseguenti osservasi tale operazione da Rosina che comparisce c. s.) il vostro carattere è prezzabilissimo; la vostr’amicizia è cara e noi non ci lasceremo mai più: a rivederci tra poco. (usano vicendevoli cerimonie, e quindi Carlo si allontana per la dritta)

Cri. Sfido io a non esser coraggioso quando la necessità vi perseguita: mi spiace però che non ho neanche qualche grano per sigari. Pulcinella trovasi più disperato di me, e...

Ros. Coraggio! (recasi innanzi salutando Crisostomo) D. Crisò, ve so schiavottella.

Cri. Padrona, padrona assoluta.

Ros. Pozzo pigliarme la libertà de dir ve na parola?

Cri. Quantunque questa mattina abbia V informo di molte cause civili e criminali, pure preferisco di restarmene qui immobile sempre ai comandi detta vezzosa Rosina.

Ros. (con tutta espressione) Quanto site bravo, quanto site amabile!

Cri. (trasè) (Oimè! la professione mi lascia! costei ha un gioco d’occhio così significante, così attraente, che inchioda, intomba. Sfasulazione mia protettrice, scuotimi di tanto ia tanto per non farmi soccombere!)