Paggena:Altavilla - Lo salone francese.djvu/37

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Car. La castagna per i capelli.

Pul. La vi Uà: pigliateli. (petiina Ciccio soonciamente)

Luc. (a Fed.) Questa invenzione di pettini è sorprendente. (Antonio s’ indispettisce di questa lode)

Fed. Signore, osservatè. Ogni pettine è formato per una pettinatura; per cui senza fastidio si accomodano i capelli secondo il manifesto.

Luc. (con soddisfazione) Lodo sevnpreppià l’ingegno del Signor Reson vostro degnissimo padre.

Ant. (addolorandosi di tale espressione dice) Uh che te puozze rompere na gamma... Don Cì.

Cic. (senza voltarsij Tu, e isso.

Pul. (saie sulla sedia dalla parte di dietro, ed alzando la testa a Ciccio, gli dice) Ch’ è ditto, ne guè?

Cic. Niente.

Pul. Quanno t’ arriccio li capille, stattecojetó ca sino te sciacco.

Cic. Tante grazie.

SCENA V.

Anselmo e detti.

Ans. (entrando) Viva, viva Monsiù Reson, che bella statua 1 che bella statua! D. Federico mio, vostro padre ha portato na bella cosa da Parigi.

Ant. (tra se)(Uh bonora! D. Anseimo! Chisto mtne conosce, non me voglio fa vedè ccà dinto.) (si volta con la sedia di spalle a tutti)