Paggena:Altavilla - Lo salone francese.djvu/24

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Ans. Se sposa la gatta dinto a lo sacco!

Ant. (facendosi in mezzo a tutti) Signori miei silenzio; mo nce penzo io. (con autorità dice ad Ernesto) A voi, andate a nzorarvi coir invito fatto da D. Anzelmo, ca sino...

Ern. Che cosa? (minacciandolo col bastone)

Cic. (Oh! trattannose de matrimroonie, mo assommano li confiette.)

Ern. (ad Antonio) Imbecille! che vuoi dirmi?..

Ant. (sommesso) Voglio dirti che...

Ern. Sei una bestia.

Ant. Per questo va bene, ma...

Ern. Ma che? volete opporvi ai mio desiderio?

Pan. Scusatelo è giovane, ha Y esofoco tutto accensibile.

Ern. Io non ho bisogno delle loro scuse... Or via, finiamola. (ad Ans.) Datemi una nota de’convitati, ed io poi...

Ans. Oh! mo va buono. Mo ncevò, sulo sta figlia tenco, io so biecchio; fino a mo aggio strutta la vita mmiezo a li ssopressate, li capecuolle e li nnoglie: mm’ aggio fatto quacche denaro, Io voglio applica appries&o a sta figlia; è uuica finalmente: ho avuto T onore di far la conoscenza con D. Pangrazio, medico classioo...

Pan. (Cancaro!)

Ans. Mo st’amicizia passarrà a pparentela, sposando D. Raimondo vostro nipote mia figlia Errichetta, dunque allegria ed allegria generale. Io ritorno ncasa chiù contento e v’ aspetto sùbito.

Ern. Si, ci rivedremo.

Ans. Signori miei consertatevi.

Pro

Ans. \ Stateve buono. (via Ans. per la comune)