Car. Ed allora ricevete.. « (per darle una teiter a).
Ros. No no, non convene, scasatemi, saccio la mia obbligazione. (entra).
Car. Mi è a cuore quel suo contegno, ma è di mestieri ’che riceva questo mio foglio per scorgere i suoi sentimenti’
SCENA IX.
Pulcinella e desta.
Pul. Lo patrone sta irraggiato comm’ a no lione nzertàto a cciuccio!. ha ditto: va mme piglia no poncio calavrete, ossia acqua: sambuco, limone e sceruppo de cap’estuòteco.
Car. (tra sè) (Ecco il garzone del caffè.) Buon uomo posso dirti una cosa?
Pul. Che mm’avite da supplica?
Car. Primieramente eccoti una piastra.
Pul. (tra sè) (Prima raccomannazione per ottener 1’ impiego.) E accossì?
Car. Poi ti presento questa lettera.
PuL Solita professione pe chi ama di spaziarsi nei bituminosi esercenti
Car. Questo foglio devi consegnarlo con tutta segretezza alla persona che servi. (dando la lettera)
Pul. (ricevendola dice tra sè) (Aggio capito, chesta va a D. Trambelliuo; Chisto avarrà dd’ avè denare.)
Car. Portami la risposta,e^Vrai un’altra piastra
Pul. Va bene. ‘
Car. Intanto odimi con attenzione. Nel consegnarle la lettera, dille a voce con molta espressione, che io l’amo, che ho perduto il mio riposo, e che son pronto a darle la mano di sposo, (via) ’