Emi. Acseptè?
Nor. Acseptè?
Tra. (risoluto) Ebbien; volontiè, sge l’acsept,
Emi. (con sorpresa) L’acseptè! l’acseptè I,.. ah! ppuorco sbriognato... io sonco Emilia... che te vencano tanta cancaro pe cifuanta pezze tiene nfaccia a lo cazone!.che fuss’ acciso tu e mm am meta, (via)
Tra. (Son morto!).
Ros. (c>n aria burlesca a Pangrazio) (Gnò r ve so schiavotiella!) (via)
Pan. (a Rin.) (Comme!)
Nor. (a Rin. (Ciucciò! te U’avimmo fatta’ site tanta, babbasune sì o no?) (via)
Pan. (risoluto) Mmo vaco a la casa e ddissosso a ffigliema. (via)
Rin. (c. s.) Questo è l’ultimo giorno della vita di mia sorella. (v ia).,
Min. Ah, ah, ah! che bell’abbentura! (via)
Rom. (si alza e si conduce da Trambellino, che trovasi fuori di sè per la sorpresa) Che diamine è successo a Pangrazio ed a Rinaldo?
Tra. Come! non avete capito nulla? Quel zerbinotto partito poco fa è Emilia vostra fi» glia, che si è travestita per essere di scorta alle sue compagne, e per veder questo caffè.
Rom. Oimè, che audacia! il bastone la fafà metter senno...(per andare)
Tra. (trattenendolo) Aspettate... non volete pagap la cena fatta?
Rom. Io pago? sarebbe un affronto; voi mi avete’ invitato, e voi pagate (via)
Tra. (tra sè) Povero me! io non ho un grano! (si atovia per la porta d’entrata)