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Paggena:Altavilla - Lli fanatice pe lo Geronta Sebezio.djvu/65

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sedia, e per due ore vi renderete visibile ai miei parenti.

Tad. Bene consulterò le mie sirene, andate a -prendere l’occorrente.

Pas. Un quarto d’ora, e siamo di ritorno..

Pul. Aspe aspè... (vede il piretto col vino) che roba è chella? vino! *

Tad. (Bonora non ll’aggio levato;) © il nettare celeste.

Pas. Nettare' celeste!... sarebbe permesso?

Tad. Volete bere? bevete. (presentando il piretto)

Pas. Oh che onore!. (beve)

Pul. Da ccà... guè, tal’è quale li perettielle nuoste...(beve) bonora! D. Ettore celeste tene lo sapore dde lo gragnano 1

Pas. Basta...

Pul. Mo mo... (seguita a bere)

Tad. Lasciatelo bere; anzi te ne fo un regalo, andate.

Pul. Ebbiva...Si Nu?

Tad. Che vuoi?

Pul. Salutarne a baveta.

Tad. E tu salutarne a ssoreta.

Pul. Si Nu?. schiatta!

Tad. Mo proprio.

Pul. Vero nume lazzarone (viano)

Tad. Vi vi comme corrono... Uh bene mio!, lo Cielo non poteva darme chiù bella conzolazione!...Mo, co sto denaro de D. Pangrazio stesso, pago lo debeto che tengo... Martella?.. Martella?.. (chiamando alla parte di sopra)