Paggena:Altavilla - Li ttre epoche.djvu/54

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signore, son vostra moglie; sigaore, non posso esser vostra moglie.

Lui. ( tra sè) (Si marita? oimè!)

Rod. Capile? o un.be! sì o nn bel no — ($’allontana ripetendo) Signore, son vostra moglie, signore...

Lis, Non posso esser vostra móglie, v’ho inteso.

Rod. Vi saluto. ( entra nel gabinetto e chiude la

porta )

Lis. Pare che sià un originale!

Lui. Signora, vorrei farvi una domanda:.. scusate; io sono la figlioccia del signor Rodrigo, perciò ardisco di domandarvi se verav mente si marita?

Lis. Non v-ha dubbio, e tra hreve.

£ui. ( Che pena! ) Voi forse sarete stia sposa?

Lis. Probabilmente.

Lui. ( con tutta espressione ) Amatelo, amatelo ve ne prego; egli è tanto buono, Unto generoso... delle volte è melanconico, sì, ma voi cercate di mitigare la sua tristezza... non con violenza però, ma con modi prudenti...

Lis. Saprò là mia obbligazione 9 non è mestieri che facciate l’istitutrice.

SCENA xm.

PiMGaAzio, Alfredo e dette.

Pan. Vedimmo, vedimmo sta madama che dovrà sposare... ( ravvisandola ) yh f Lisetta Pacchietella!,

Alf. Lisettuccia I sarebbe possibile?

Lis. Amatissimi signori: siete for$è voi gli amiói del signor Rodrigo?

Pan. Precisamente: e ttu avrarje da esstire la sposa suja, di’la verità?