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Paggena:Altavilla - Li ttre epoche.djvu/43

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SCENA, vy.

Luigia e detto.

Lui. É tardi, e non è ritornato ancora; iq debbo condurmi, alla fattoria, Sigaoce, sapete, s’è arrivato il mio padrino?

Pul. Patrieto?/ no, neo |o «accio..

Lui. Parlo di D.Rodrigo.

Pul. Ah! mo tornarra, io b isso sto appettando.

Lui. Si tratta della consegna di trenta scudi e nuli’altro, come...

Pul. Trenta scade;..so trenta ducate è lovè?

Lui. Presso a poco.

Pai. E echi taw sti SO ffcude?

Lui. to.

Pul. (tra sè) (Sta figliola tene 30 ducale pe cconzignarte a D.ftodrico; chillo me n’ha dda dà SO, mo meli ppiglio a ccunto. ) Perchè non ti assetti?

Lui. (sedendo) Finora sono stata seduta in giardino; voi chi siete?

Pul. ( sedendo a lei vicino ) Ah io?... ( ira sè ) (mpapocchiammola.)lo sono il suo segretario.

Lui. Non è più D. Federico?

Pul. No,.stamperm£83^$~gg(ùu$Q ala casa, perché ile s^hebutei li dolure. / ’

Lui. A sua moglèfrforsa? ’

PuL:tìjà, già.-.. ’

imi. Ma egli non è caMtq. j ■ ti i« ^ ^

Pul. Tu eke ddice?.so cfuattojoqiaecaetie sposaje alo patre. -;

lati» Ahi capisco,.il’padse sposò?..,

Pul. Già, e ffigiiaje la mamma.

Lui. Sgravò la madre...:,