Pul. Cattera! compongo turriaca ogni giorno.
Lui. Che rispondete ora?
Rob. Ma ciò poro non esclude che io debba essere vòstro nemico; giacchè con certissimi attestali ho conoscenza delie vostre trappole.
Pul. Lui, o la faje fritta, o arrestata, oala genovese, remico sempe caritatevole è’sempe no briccone e cciuccio te vo..
Rob. Cioè, cioè anche voi..
Pul. Capisco, vado nella cìasscfonorifica de l’individui ferrati al tacco.
Rob. Dunque palesate chiaramente il vostro essere, e fidate sulla mia pietà.
Lui. Ebbene,alla confessione.Signore con tutta sincerità vi dico che al mondo Imvvi una parte di uomini istruiti,che per mancanza di coraggio fanno restare in obblio i loro talenti. Io però, sempre abbondando di alterigia, e Cop tale prerogativa, essendo per mia natura avido di gloria nome e danaro, cominciai a girare il mondo annunziandomi per valentissimo professore; giacchè, informato di semplici segretucci li adottava per infermi di diverse specie, i quali sulle prime si esentavano da’ dolori, e quindi passavano con più celerità al numero de’ più.
Rob. Morivano?
Pul. Fortunatissimamente.
Lui. Per tal motivo si divulgò la voce, e nominavqsi il dottor Luigi co a l’istessa soddisfazione che potevasi nominare un carnefice.
Pul. Già, perchè un medico ciuccio si chiama un boja caritatevole.
Lui. Alla fine mi giunse fra le mani una cassetta con una certa polvere mirabilissima che aveva il suo gran pregio, cioè: al principio