Paggena:Altavilla - La sposa co la maschera.djvu/74

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Pul. Si aspetta il duca Campanaro.

Pan. Già; e po se fa lo zzoffritto.

Pul. (a Pan.) Volete la carrozza?

Pan. Ma si non me serve.

Pul. Oh ! vedete, entra vostro figlio lo si Nicola.

Pan. Lo si Nicola! e ch’è cchillo che ccanta li storie ncoppa a lo muolo?

Pul. E nc’è anche il notaro che scrive colle mani.

Nic. (uscendo) Faccio le mie genuflessioni a st’ammorra de signure.

Luc. Oh! bel, bel giovane ! chi siete? (a Nic.)

Pan. E un mio nipote carnale.

Nic. A sservirvi.

Luc. Oh! simpatico. siete ammogliato?

Nic. Sono celibro.

Luc. Vi volete inzorare?

Nic. Perchè no, se trovarrebbo una nobilo.

Luc. Io sono baronessa, ed ho 600 mila ducati di dote.

Pan. Benissimo. Chisto non tene nè ppadre e nè mmamma, ci vuole anche il mio conzenzo come zio carnale, per conseguenza io so ccontento. Si può dire fatto il matrimonio.

Pul. (a Pan.) Volete la carozza?

Pan. E ddalle! non ce voglio ire.

Pul. Assejevù signor notaro.

(Notaro va per sedere, esce Maurizio e lo trattiene)

Mau. Stop, stop.

Pan. Lo vi cca chillo che stoppa.

Car. S’avanza la signora.

(Viene avanti Rosina col solito sussiego)

And. (a Pan.) Veramente bella! Madama. (inchinandosi)