Paggena:Altavilla - La sposa co la maschera.djvu/64

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Ros. (accetta l’offerta con tutto piacere)

Pan. (a Pul.) Non parla? non si può sentire la sua voce?

Pul. Perchè non è il mese di maggio.

Mau. (a Pan.) Signore, non sentirete la sua voce, se prima non è pienamente soddisfatta del giovine che la deve sposare.

Pan. Ebbene, più tardi io vi porsterò mio figlio.

Ros. (fa segni di approvazione salutandolo con vezzo)

Pan. (risponde al saluto, e poi dice tra sè) Vi comm’è acconcia! si non fosse vicchiariello, me la sposarria io. (si pone al suo sito)

Mau. Avanti.
(Si avanza Timoteo)

Pul. (trattenendolo) Sette rana e mmiezo statte lla tu!

Ale. (si avanza e salutando Rosina dice) Bacio la mano a quest’ottima Signora.

Ros. (Lo corrisponde con grazia)

Ales. (giubilando tra sè) (Mm’ha salutato, aggio fatto incontro!) Madama compiacetevi di levarvi la maschera.

Ros. (a questo invito dà in collera)

Mau. (ad Ales.) Ah! rascal! rascal!

Pul. Ah! coscion! coscion!

Ros. (s’alza lo rimprovera con gesti ed entra a dritta)

Mau. (Fa lo stesso ed entra)

Pul. Sette rana e mmiezo polìzzete lo musso.
(entra appresso)

Pan. (ad Alessio) Ma comme v’è benuto ncapo, a pprimmo sbuordo «levateva la maschera!»