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Pan. Oh gui, troppe sgiantil, troppe...troppe...accrianzata. (resta cogli altri nel magazzino)
Gia. Sulo Chisto nce mancava ccà mmiezo / S C E N A IX. Donna Ciomma e detti.
Cio. (e$ce, guarda nel magazzino e vede Pangrazio) Lo bì ca non me sonco ngannata! (si dirige a Pulcinella) Ebbiva tu é lo patrone ti\jo/
Pul. (Mbommma/Mo vide l’appicceche tra chella Jmgnotta francese, e sto palatone napolitano. vedendo madama) Meglio!..crescono i medaglioni!
Cio. (a Pul.') Chi è la madama francese?
Pul. E chella Uà. (indicando madama)
Gir. Che? Anche voi qui?., partite sul momento. G Ji. Qui sarete burlata.
Cio. E non me secca. (gli dà uno schiaffo) G.Ji, Ah! (dolendosi)
Pul. E avuto sto panesiglio napolitano.
Pan. (a Mad) A rrevuar, Madamuaselle, arrevuar. (uscendo dal magazzino, ed oppiandosi s' incontra con Ciomma)
Cio. È bravo! è bravo il damerino francese.
Pan. Uh! mannaggia mammeta!
Con. (guardando Donna Ciomma) Oh! che altra figura! 5/J' | Ah, ah, al»!
Cio. (alla Panettiera) Madamon; sge ve faccio no nchino. (salutandola con signijicato)
Ann. (Cosa vorla sta veccia?)
Pan. (a Ciomma) Statte zitta.