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Paggena:Altavilla - La folla pe lu ppane francese.djvu/34

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Con. Ci siamo ì

Ale. Polimmo saluta la bella madama?

Ans. Non?’ allarmate perchè madama non è venuta ancora da Ponticelli.

Bar.

Con. Ah! (dispiaciuti vanno a sedere)

Ale.

Cic. (a Giann.) Ma so cose de spata ncuorpo, sì o no!

Gia. Ma vuò fenì de zucarme si o no t

Ans. Padrò una tazza de cafè.

Con. Pago io pel segretario di madama.

Ale. Oibo pago io.

Bar. Pago io.

Ans. Non v’ affaticate ca voglio paga io. (gii viene somministrato il caffè dal giovane).

Con. E così? la bella madamina vi tratta Sene?

Ans. Benissimo!

Bar. Ma che giovane simpatica!

Con. Simpatica! modesta! graziosa! e quel pane si rende più saporoso quando viene somministrato dalle di lei mani.

Ale. In fatti, ieri mattina ricevendo il pane dalle mani di quella gentilissima creatura, mi scoppiò tale appetito che m’arrivaje a mangia 36 birocci.

Gia. E quaranta capriolò.

Con. Briosc-briosc.

Ale. Birocci è più toscano di briose.

Bar. E voi caro D. Anselmo, di quel saporissimo pane farete schiamazzo?

Ale. Quanta birocci al giorno te sbacchettìe?

Ans. Vuje qua birocci e cittadine mme jate contanno, io pe la famiglia mia aggio abbesuogno de palate de sè grana e panielle de monezione.