Paggena:Altavilla - Duje figlie gruosse e uno piccerillo.djvu/31

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• — 'Si 9 ' • Bel oorttte«iut.oi aapttta ’‘oo sowma gentilezsa, par che non sia educatione il fare altendei’ udi «gnora di laoio.merito «od due signorini «Ite la trascinano garbatamente... Bkr. Ab, «b, ab! bravo il «mo bamboli no! ecco una scappata graziosa e piena di spirito. Err. Signor -marito, precedetemi con Eugenio; io tì ségno «oi signor B. Carlo,

Bar, €iò«be«omanda la mùrbuon’,la noia bella, >la«ia»apaiica.uioglie. Andiamo, andiamo, mio caro bamboljno, (avviandosi) D. Carlo vi raccomando, usate tutta la delicatezsa ■ nell’accofupngnare unà^donna tanto sublime, tanto elevata nelle aueidèe... Ab!J>enedetto quel maestro, come mi ha favorito: in sei anni ba saputo «tìà bene rétmrtijbrava, brava! quanto mi sei cara! (egee con Eugenio per la porta di mezzo)

Err. (con tmw> -imponente) Signor Anselmo, dite al cuoco che. la zuppa sia verde, e che badi precisamente al piatto do/ee. Oggi è IVan ni versarlo del deeimo anno ■ dei mio;roatri®i>iiio, ed amo jselen^zarlo ■ - ’an>t»dfa:Ueriftmtitezza. Agnese, per)a mia J’ ri>|to bianco eia nuova cuffia. =Ra««K>4o, fate un biglietto alla

- «toglie deÌB«goz»aote Itelbi,salutatela da mia parte,e ditele che questa sera l’aàpettoùntRan«abi)tBe«te Alla; conversazione. Andate j^ujj e «miteuji.oon attenzione, (mene’ retando iamééetima in eompagwa iti C(m(o) Che

viipaneP. C^rlo?1»0 «a aria^d’importanza

p»mài»d’w5ila a^TTità?

Cfm. (cw/vita fiorfasia) Vpi nonsolp avete im/per «òmaodare Ja aerritìi, ma an; che a ditti flU.MPQi di casa, èd Antartico