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Paggena:Altavilla - D. Ciccillo a la fanfarra.djvu/55

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Pan. Kta Caro airiicfo, noa può egseffe; vai aVeté la gorga franose, toalro padre è di Panicoeoli.

Éi¥ì to sono iMcittf dal tìolkSgiO, 6 la lingua fraa»

  1. e$e è stata l’untóa mia appMeaaione. '

Pari. |tòa «erizà an documento...

Pand., Acteellè..;;

Pan. Zitto; diatelo!! 1

Pand. (Che te (figlia pie lo» cornicione!)

$rr. Hoee aaa lettera di mio padre a voi diretta*

Pan. (l’apre) Sissignore, questo è il caratteré di D. Orazio, (legge) % Caro Amico. Set « «tondo il nostro Concertato, fa persóna c.ebe lì consegna il presènte foglio è mio

< figlio Carlino uscito* dal collegio; vi ri« metto gli opportuni documenti, e fata

< che subito sia lo sposo di vostri figliai i Bene, bene t cento' baèi, ciento abbracci... La vostra roba?

JEtr. Éallalocian&<

Pan. Va benissimo, combineremo subito subito il màiriirionio; per dote, mia figlia ha due mila ducati di contanti.

Lor. (pianò a Gen.) (Sciò! Chisto sta zippo de diebete!)

Pan. Deatro a qtfelta stanza Chiusa vi è il sud corredo a venti a venti. (indicando a dritta) Lor. (e. s.) (Llà ode statino tntte libre viec* chie!) (via)

Gen. (tra sè) (Bonora? vedimfflode derrupà Io matrimmonió, sino 1). Errico appara che non € è nniente de dote, vota btiordó, e io perdo lo rialp che mm’ ha -ph>mmi*o!) (<* Pàng.) ' Accellè, sto signore è ssiilo, ha dda sta a la tooaena e non le convene, si