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Paggena:Altavilla - D. Ciccillo a la fanfarra.djvu/18

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voste... (ti Gennaro) Che! mmaniera è questa!

Err. Io vi ho salutato.

Pan. Bèllo salato! té tenga ncf càntaro.

Err. Gctfnarino, tu...

Gen. (D. Ptfngrà, accollate, è oa pazzia mia.)

Pan. (E cche ppazzìa de scaànaturate I) (ad Erpico) In somma che cosa tolete?

Err. lo sòno tìn galantuòmo* « se permettete vorrei pregarvi.

Pan. (eontitono) Eruttate.

Err. Vostra figlia è ptomeags la raatrUnionio, o pure...

Pan. E promessa.

Err.

Gen. Promessa!

Ele. (fuori di té) Còmode fcfie ddicite(... é chi..'.

Pan. E echi e echiebiriehi! ^..Peroraiastessaf domanda di matrimonio, 1’ ha ricevuta da S4 o 35 baroncini e sempre mi sono ne* gatd. (ad Eleonora) Voi- siete promessa al figlio di un mio stretto amico,

Err. (ad Eleonora eoa Htetìttmentù) (E mi obbligate a far questa figura l)

Ele. (a Pangrazio) Ma io non ne sacrici niente.

Pan. Non sono «tose cfhé dov^fe sapèrle■■■Voi. Contano Ire anni <Shermi carteggia con D. Oraito Torrtmcino, ed abbiamo convenuto che subito che D. Carlino Suo figlio uscirà dal collegio, dortrà sotennizzarsHl matrimonio.

Ele. Ma io non l’aggio maje viste.

Pan. É nè tafnpoeo l’aggiovisto'io, ma essendo noif da due mesi in Napoliio aggio scritto a.D. Orazio la mia abitazione, acciò sto D< GhrJ&o "possa venirsi a ccoaoscere*