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'o scarfalietto


nocolo grande grande, e vi fisso, vi fisso tutta Ia serata.

Felice — (Ma è possibile c'avimma suppurtà sti vuommeche!)

Raffaele — Dunque giurate di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità.

Emma — Lo giuro.

Gaetano — Quanto è bella, quanto è bella!

Raffaele — Che sapete voi di questo Felice Sciosciammocca e sua moglie?

Emma — Niente, Sig. Presidente, so che sono i proprietari di una casa al vico Baglivo.

Raffaele — E questa casa voi la volevate fittare?

Emma — Sì, perchè era vicino al teatro dove sto scritturata.

Dorotea — E s’era diretta al suo cassiere.

Raffaele — Pss… (suonando il campanello con lezzi).

Felice — Nu pupazzo movibile 25 soldi.

Raffaele ( mostrando Dorotea) — Guè, n’è venuta n’ata, la vì! E poi perchè non l’avete più fittato?

Emma — Perchè i proprietari non vollero più fittarla.

Felice — No, io la volevo fittare. (Raffaele fa gesti d'impazienza; lazzo di tirare il campanello).

Gaetano (riparandosi dietro Felice) — (D. Felì stateve zitto, chillo mena a buje e coglie a me!).

Raffaele — Sapete niente come questo Sig. Sciosciammocca trattava la moglie?

Emma — No, di questo non so niente.

Raffaele — Come, non sapete tutte le quistioni, tutte le chiacchiere, tutte le liti che succedevano in casa.

Emma — No, niente.

Raffaele (aprendo la bocca sul manico del campanello) — Ah!

Felice — ( Oh! mo s’’o magna ’o campaniello! E chillo che ncè vo a scennere.)

Raffaele — Allora, una volta che non sapete niente, potete ritirarvi (dandole la mano).

Emma — Grazie.

Raffaele — Ricordatevi di guardarmi la sera, sa?

Emma — Va bene. (salutando) Signori. (passando davanti a Dorotea questa le volta le spalle).

Gaetano (guardando Emma) — Mo se ne va!… Mo se la portano…

Felice — A Tata li prievete, (Predica).

Raffaele (leggendo c.s. nella lista) — «Rosella Paparella».

Rosina — Presente. ( s'alza ).

Raffaele — Venite avanti.