Paggena:Vocabolario Napolitano-Toscano domestico di arti e mestieri, D'Ambra (1873).djvu/142

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^nl Uh pece e catrammft, F ardeilB la bar- raccft. Cuor, Mas. I, 20.

CMreta sf. Cattedra. Sedia magistrale. Chisto defese a catreta ed a scola, Che la femmena è vecchia quann^ arrappa. Cort, Mie. Pas. II, 11.

Catrommolf^are tm. frtq. di Tombo- lare, Capitombolare.

CattlgnO', egna, add, A modo di gatto. Gattesco. De tutte ccheste tra la cchiti cat- tegna Era la gatta. Morm, Fav. Fed. II , IV, 5.

Catubba sf. Ballo moresco, Catubba — 2. Canto che accompagnava la catubba. Zom- pa, Locia , eh' addanzo io da ccà. Tnbba , catubba , e nnanianà. S<;nti, Tior. — 2. ditt. Fare catubba. Andare barcollando, come fa l'ubbriaco. E cóntubba ccatubba va facenno. Per, Affn. zeff. II, 65 — 3. tra$. Scuotere, Agi- tare. Che li vuosche e li munte a lo ttrem- mare, Tubba catubba se vedeano fare. Stig. En. VII, 133. La capo fa catubba , Lo core lippe tappe. Cilla. I, 12.

Catucela npr, femminino,

Catlicelo npr, ma»eh, — 2. fra». Kn' ha fatto, nn'ha ditto cchiù de Catnccio. Averne fatto e detto d' improperi , male azioni , e scompostezze. E mmurde ndespotà nce n'han- no ditto , Cchiu de Catuccio co la voce , e ficritto. Pag, Val. X. 4.

N, ti. Questi nomi sono anfifr. di' Catone, e dati a persone di mal affare.

Catttojo tftn. Vecchio nojoso e fastidio- so. Io che ne voglio fa de no catuojo? Per, Pazz. amm. Ili, 15.

Catuosco 9m, Cumolo di legna acconcia- mente accatastate per diritto , coperte da zolle, per farsene carbone. Carbonara.

N. mei. Lo spazio della carbonaja chiama- si Piazza. I pali verticali congiunti con ri- tortole in alto a modo di rocca, diconsi Roc- china. V. Cravone,

Canoe rf. Calce. Le dissero eh' era ora de ncignare A fa chello eh' aveano designa- to, Cerca vrecce, fa cauce, e cau cenare. Lomb. Cince. XI, 38. V. Ccmcia,

Caneedonla tf. Calcedonio, Calcidonio. Se vedde lo parco smautato de smerarde e ccancedonie. Ba». Pent. II, 5.

Cancejata, Caudata »/, C/alcitrata. E pò famme purzl na caudata. àSttg, £n. X.

Caneenaro tm. Cassa fatta con muretti senza fondo, o con asse di legno, dove si spe-

fne, si fa lievitare , e si stempera la calce, 'ruogolo — 2, Tartaro de' denti. Ssi diente a caucenaro. Batt, Mus. Nap. IV.

N, mtt. La calce spenta al modo detto, chia- masi Grassello.

Caneeros^a nf. Rifiuto della calcina pas- sata per crivello. Jenchette la scorza de ca- socavallo de caucerogna n casata bona bona, e a ddo stava lo pertnso nce mettctte la pro- va de«lo meglio casocavallo de lo manne. VoU Sp. cev. 140.

Caueetaro add. Che tira calci, e dicesi

delle bestie da sotaa. Oàlcitroso, Galeitran- te. se dice arre , e tocca no pacchiano , N'aseno caucetaro, a la secura Che le dà pe resposta doje panelle. Cort, Mie. Pass. 1, 26.

Caa«la«/*. Calce — 2. Calcina.

N, met. Con la calce spenta , che chiamasi Grassello, e con rena di torrente ed acqua si fa la Calcina, rimestando con la Marra. Il ma- novale addetto a tale opera domandasi Cal- cinaio ; e questi spesso la cola , la vaglia , la crivella, quando s* ha fare intonachi, e la- vori gentili.

Caaeiiynolo am. Venditore di calce— 2. Calcinajo , manovale che intride la calce nella rena e nella pozzolana per fare la cal- cina.

Caaeiare «.a. e n. Tirar calci. Scalciare, Dimenar le gambe come per dar calci, nno- tando.Stregne le mmano,e dlnto de lo mmuol- lo Sbraccea, caucea co la morte ncuollo.Ba/r. I, 23.-2. Calcitrare, trattandosi di bestie da soma.

Cauelata sf. lì dar di molti calci. Y. CatieecUa,

Canelo «m. Calcio. Va, arràssete , Ca te chiavo no caucio. Sagliem. Ili, tdt, — Chiste anemale asciute mo da ir arca. Che sso de cauce e scoppole rechiammo. Cap, Son. 128.

€iU»da rf. Maniera di ranno , talvolta a- equa salsa, spesso semplicemente acqua bol- lente, che si versa ne' vasi nuovi e vecchi di legno da contener vino, sia per istringerelc doghe, sia per purgarli de'mali odori. Ran- no , Acqua. Farr» na bona cauda a lo var- rile. Ch'era ammuffato. Cori, Rosa V, 4,-2. Fuoco a cui si pongono i metalli per riscal- liarli: e dicono dare la cauda , dare na cao- diu Dar caldo — 3. /ras. Fare na cauda e na fredda, vale non approvare né contraddire l'altrui richiesta.— 4. fras. Fare na cauda e na fredda. Far cosa or di favore, or di dis- favore. Fare or belli , or severi sembianti: or un' amorevolezza, or una ruvidezza , e simili. Minuccio, mo co na cauda, mo co na fredda, consederaje. Bas.Vent, IV, 5.

Caudara sf. Caudaro tm, Caldnja , Cal- daio. — 2. prov. A ccaudaro viecchio, vro- gnole e pertose. A caldojo viecchio si ag- giungono fitte e buchi. Guai e sventure clic accadono ad uomo travagliato da avversi tii. Va ddove nce so pecore a m migliare, E tro- va ca se mogne a ttutte banne, E s'enchieno le ttine e le ccaudare. Cap, Iliad. IV, 95.

Caadararo tm, CaMerajo.

^. ««or. Nella rivoltura politica del 1820, i Sanfeditli del 99, i LeglUimitti e Realhti del decennio si chiamarono Caudarare^ in oppo- sizione de' Patrioti che si ad do mandavano Cravonare,

Caudarella tf, fond. Vaso spaso di fer- ro, fermato sopra la bocca superiore del for- nello, a uso di crogiuolo, per tenervi il me- tallo strutto. Padella— 2.Caldajuola , Calde- rola, Calderotto. A sto casino No • nce stace no stiglio de cecina ; Vorria na caudarella ,