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Paggena:Tre banche a 'o treciento pe mille - Antonio Petito.djvu/14

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pato. ( li pubblico accorre immediatamente affollandosi davanti lo sportello del casotto di centro ).

Pulc. ( risoluto, all1 indirizzo del commesso òassiere del casotto a sinistra ) Commesso, mettete sei mesi anticipati.

3° Com-cas. ( dallo sportello del casotto dì sinistra gridando) Signori, questa banca dà sei mesi d’interesse anticipato. ( Il pubblico s’ affolla tatto davanti allo sportello del casotto a sinistra ).

D. Cec. ( stupita ) Chisto che mbruoglio è?!

Pipet. (c s.) Dio mio!., io mi vedo imbrogliato.

D. Sinc. ( Passeggiando, fra sè, allegro) Io me la godo. Ah, matta d7 impostori.

SCENA IX.

D. Ciccio e Detti.

D. Cic. ( comparendo dalla porta di sinistra a Pulcinella ) Diciteme na cosa: qual’ è ’a banca che spiccia cchiù priesto?

Pulc. È la mia

D. Cec. ( vedendo a D. Ciccio, adirata a costui) Ah, si benuto, ausuraro puorco, approfittato re d’ ’o sango de tanta povere figliole! Guè, tu nun mettarraie niente.

D. Cic. E tu che nc’intre dint’affare mieie?

D. Cec. C’ entro perchè è robba de sorema e mò è de otto povere scorfanelle.

Pulc. E mo da stu scorfano passarrà minane a stu mazzone.

Pipet. ( a D. Pangrazio ) Voi volete spicciarmi? Mammà, mi bastona.

D. Pangr. (a Pipetiello) Mò... n’ ato momento e te servo.

Ant. ( preoccupato perchè il pubblico è accorso tutto davanti al casotto di sinistra, piano a D. Asdrubale. ) Neh, nuie che facimmo?

D. Asdr. (piano ad Antuono) Aspetta.

D. Cic. (a D. Ceccia) Io nun aggia dà cunto a te. (a Pulcinella) Diciteme na cosa: addò se dà cchiù?

Pulc. A la banca mia.

D. Cic. ( con avidità) La quanto?

D. Cec. (indignata ) lo mò crepo.

Pulc ( a D. Ciccio ) Il quindici per cento.

D. Pangr. (udendo ciò, risoluto alVindirizzo del commessocassiere del casotto di destra ) Commesso, avvisate che questa banca dà iL venti per cento.

2° Com-cas. (dallo sportello del casotto di destra gridando)