Paggena:Teatro - Salvatore di Giacomo.djvu/312

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assunta spina

Federigo

(a Pesce, c. s.)

(Lèvete ’a nanze). Come dite, ’on Diodà?

Sgueglia

(smette di scrivere e lo guarda, meravigliato e seccato)

Assunta

(a Ernestina)

Assettammece. (seggono accanto al tavolo di Torelli, che non se ne avvede, occupato com’è a scrivere).'

Sgueglia

(a Federigo, con intenzione)

Don Federì, ho detto: Vi state mettendo in bello?

Federigo

Già... scusate... In bello... (pigliando una sedia e sedendo accanto al tavolo di Sgueglia). Voi permettete?

Sgueglia

(con intenzione, guardando Assunta e don Federigo)

In bello!... Bello come voi... Accomodatevi. (si rimette a scrivere).

Federigo

(a Torelli)

’On Anié’, servo vostro!