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Paggena:Teatro - Salvatore di Giacomo.djvu/161

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atto terzo

Amalia

(arrivando in fretta dal vicolo. Anch’ella è vestita a festa e ha una rosa nei capelli, gli orecchini di perle e il crespo giallo nelle spalle. È raggiante)

Cca’ stammo nuie!

Donna Rosa

Ebbiva ’onna Amalia! Gue’! È stata ’e parola!

Amalia

E nuie simmo sempe ’e parola!... (Vede Cristina. Seccata e ironica) Uh! Bonasera, bella figlio’!...

Cristina

(la guarda, trasognata, senza rispondere)

Donna Rosa

(afferrando donn’Amalia pel braccio e spingendola nella tintoria) Favurite! Favurite!... (V’entra con lei).

(Lontano romore di tamburelli e di trombette. Il romore caratteristico di tutti gli altri istromenti di Piedigrotta. Voci e canti che s’avvicinano).

Annetiello

(dal vicolo, facendo schioccar la frusta)

’Onna Ro’!... Ccà simmo leste!... (Tintinnio de’ campanelli dei cavalli. Daccapo la frusta schiocca).