ATTO TERZO
SCENA PRIMA
Vito e donn’Amalia al cantone del vico a sinistra, parlano sottovoce. I garzoni lavorano nella tintoria. Rafele lava qualcosa nella tinozza, davanti alla tintoria stessa. Don Marco davanti alla bottega sua, seduto, accorda una chitarra. Rabbiele il ciabattino lavora. Una lucerna è sul banchetto e attorno alla lucerna è una carta verde che fa da paralume. Rafele, curvo sulla tinozza zufola. Poi si fa avanti con fra le mani una matassa di filo rossastro, e si accosta a Don Marco.
Don Marco
(sottovoce a Rafele, girandosi un po’ sulla sedia e additandogli Vito e Amalia)
Avevo raggione io, o no?
Rafele
(facendo le viste di esaminare la chitarra e sottovoce)
Accussí aveva fení. ’O ssapite comme diceva chillo marito ca teneva ’a mugliera brutta e tutte quante ’o cuffiaveno pecchè isso ’a vuleva bene?