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Paggena:Teatro - Salvatore di Giacomo.djvu/135

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atto secondo

ATTO TERZO

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DECORAZIONE

La stessa decorazione del primo atto. La notte scende. Una delle due cassette rettangolari, che sono appese alla balaustra de’ due balconi sopra la tintoria, ha già il lume dentro e la scritta si legge a trasparente. Come si leva la tela un accenditore di fanali sbuca dal vicolo a sinistra, accende il lampione all’angolo dello stesso vicolo e, quasi correndo, entra nel vicolo a destra, di cui man mano si accendono pure i fanali. L’altro balcone di sulla tintoria s’apre. Un uomo, con la pipa in bocca, colloca un lumicino nell’altra cassetta, saluta, con la mano, il ciabattino che ha levato il capo dal suo banchetto e richiude le vetrate. S’ode una nenia che culla un bambino. E frattanto don Marco strimpella la sua chitarra. Terminata la nenia il ciabattino comincia a picchiare su una suola.

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