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Paggena:Teatro - Menotti Bianchi.djvu/425

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d. Anselmo


(Sotto la pioggia delle bastonate è morto. Pulcinella lo prende fra le mani e lo dondola fuori dal parapettino, come una campana).

Pulcinella


Ndà mbò!... ndà mbò!...

Giulietta


(Ha un violento colpo di tosse, si porta le mani alla gola, come chi si sente strozzare, vacilla, reclina il capo) Papà!... Papà mio!...

Rafele


(Esce di sotto le tende, gitta a terra i fantocci, si strappa il grembiule, si precipita verso Giulietta e la chiama con voce d'angoscia) Giuliè... Giuliè... figlia... figlia mia!... (la scuote, le solleva la testa, la guarda neglio occhi, poi si alza, si guarda attorno, si precipita sul letto e baciando la piccola morta) Morta!... Morta!... (Resta lungamente abbracciato al corpicino della ragazza. Ad un tratto si alza automaticamente, avvicina il tondo ai piedi del letto, prende la lampada votiva dal canterano e la pone sul tondo. Si avvicina alla morticina e con amorosa pietà le accarezza i capelli, le congiunge le mani, le chiude gli occhi, la bacia. Un sorriso di sfiducia gli sfiora il labbro, dondola il capo e con disprezzo guarda il teatrino, i pupi sparsi per terra, e col piede li spinge lontano. La porta