Paggena:Teatro - Menotti Bianchi.djvu/347

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LA SCENA


L'antica piazzetta a Portanova, nella notte inoltrata. A destra, sulla terza quinta, la vecchia chiesa con la sua facciata biancheggiata, e coi gradini in pietra vulcanica.
Sul davanti, alla prima quinta, il
«Caffè dei buoni amici», caratteristico ritrovo notturno, con tondini di marmo e sediolini disposti in ordine, sul marciapiede, dinanzi la porta. A sinistra: una casa di tolleranza, così detta: « 'A Foggiana » dalla facciata giallastra, con persiane verdi, allumacate, dalle griglie marcite, cadenti per l'incuria e per il tempo.
Di fronte alla chiesa, si eleva un Calvario con Gesù in croce, cinto da una ringiera di ferro. Dinanzi al Cristo agonizza una lampada votiva.
In fondo, la via del Pendino, che forma arteria dell'intricato laberinto dei vicoli e dei chiassuoli.
La scena offre delle curiose e strane visioni, che solo Napoli sa dare nelle tiepide notti, coi suoi caffè popolari che non si chiudono mai, e con le sue strane riunioni di gente poverissima, di figure losche, di fantasmi umani, senza un passato, e senza avvenire.