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Paggena:Teatro - Menotti Bianchi.djvu/27

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LA SCENA


A Porta Capuana. Nell'ora crepuscolare, il movimento intenso e caratteristico del popolo comincia ad attenuarsi. Le ombre cominciano a discendere sull'alta porta di pietra oscura, sormontata dalla marmorea effigie di S. Gennaro. Qualche lume si accende in lontananza, e la fanchiglia della via ampia rilette biecamente i primi lumi rossastri. La piazza sembra, ora, stanca della tumultosa vita popolare di tutto un giorno.
I venditori di pesci, di frutta, di castagne lesse raccolgono nel cesto l'ultima mercanzia, e si avviano. Ora, il movimento si accentua nelle pizzerie e nelle bettole, che s'illuminano d'una luce lenta e fosca, che discende dai lumi a gas, polverosi e affumicati.
Il tramonto è strano. Tutto sembra strano in questo focolario di bassa vita, pel quale, nell'ora grigia, si vedono a quando a quando indugiare uomini di mala vita e donne di malo affare.