Paggena:Teatro - Menotti Bianchi.djvu/267

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LA SCENA


La camera di sicurezza, umida, oscura e malsana.
In fondo, sulla sinistra, una porta ferrata; sulla destra si stende fino alla parete, il «tavolaccio» sul quale dorme Peppeniello, un ragazzetto di otto anni. Egli nel sonno ha qualche lieve singulto. A tratti a tratti si lamenta anche. Salvatore, che veste ancora l'abito del galeotto, è seduto sulla sponda del tavolato, fuma e guarda con occhio di commiserazione il ragazzo dormiente.
Aniello, passeggia su e giù per la camera, con le braccia incorciate, e con la testa abbassata sul petto; fa le volte del leone e fischia insistentemente.
Da una finestra, in alto, custodita da una forte inferriata, entrano i primi barlumi dell'alba, un'alba uggiosa e triste senza fine.