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PULECENELLA
L’ONOREVOLE
(più brillo che mai, col pastrano sulle spalle, e il cappello a sghimbescio, s'allontana, sorretto dalle sciantose, — gridando:)
Viva… il Re!… Viva… la Repubblica!… Viva l'Anar…
(le femmine gli turano la bocca)
*
(E così la gaia comitiva, urlando, ridendo, cantando, urtandosi, spingendosi, s’allontana e scompare, mentre il tuono romba lontano, e le foglie si agitano sotto il soffio del vento.
Un silenzio.
Il garzone comincia a spegnere i lumi nel fondo. I due vecchi suonatori salgono lentamente verso il centro della scena. L’uno sorregge l’altro. Si arrestano d’un tratto, e fan vibrare i loro strumenti.
LUI
(con una certa stanchezza nella voce. — ai suonatori)
Si è pe’ nuie, lassate sta’… Mo nce ne iammo…
(I due vecchi salutano, e lentamente si allontanano. La scena è ora, quasi al buio)
LEI
(nervosa, — coprendosi con la piccola sciarpa rosa:)
E ghiammuncenne…