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Paggena:Teatro - Libero Bovio.djvu/326

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”VICENZELLA„


SCENA IX.


DE MURO, GIGANTE, poi VICENZELLA

De Muro rimane silenzioso. Si passa le mani ne’ capelli, passeggia un pò per lo “studio„ con le mani in tasca. Giganie (che è seduto dinanzi al cavalletto, finge di dipingere, ma l’osserva sott’occhi, e tentenna la testa.

DE MURO

(si accosta al cavalletto, dinanzi al quale era seduto con Vincenzella, dà un formidabile pugno alla tela, ls sfonda, e la lancia in aria. Poi, rivolgendosi a Gigante, con una risata stridente, esclama:)

Che?

GIGANTE
(lo guarda, e non risponde)

DE MURO

(ora zufola, nervoso, — poi automaticamente, prende la chitarra, va a sedere sullo sgabello, in fondo, con le spalle alla porta, e sospira a pena suon di chitarra:)

Oi nè, fa priesto, viene,
nun me fa cchiù aspettà…

Vicenzella rientra, in punta di piedi. Piano piano si accosta a de Muro — gli va di dietro, gli copre gli occhi con le mani — poi gli afferra la testa, se la stringe al cuore — e lo tempesta di baci…