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SECONDO ATTO


SCENA IV.


ANNA DE MURO. la piccola LUCIA, PEPPINO DE MURO
MICHELE GIGANTE

Su l’uscio appare Anna de Muro, la cieca, guidata da Lucia, la piccina dolce e pallida, che ha due grandi occhi neri e lucenti.

Anna de Muro non è la cieca accademica dalla voce lamentosa e dal gesto tragico: tutt’altro. È una creatura nobile e bizzarra, tutta materiata di umanità. Nella voce nel gesto, nel calore della parola somiglia profondamente a suo figlio: a Peppino de Muro.

La sua cecità non è incombente: è, quasi un elemento essenziale alla sua bizzarra originalità. Preferisce il riso al pianto. È una ipersensibile.

ANNA

(dal fondo, arrestandosi sulla soglia, — al figliuolo:)

Staie tu e Michele Gigante.

GIGANTE
(ridendo)

Che zengara!…

DE MURO

…Tre ore, mammà, — tre ore,… Addò site stata?

ANNA

’O Re m’ha chiammata a Palazzo…