L'AMBIENTE:
Alla ”Pigna„ nella vecchia osteria di ”Scialone„.
In fondo il breve muricciuolo scalcinato, che termina, dall’un lato e dall’altro, in due scalette di pietra, che danno nel cortile dell’osteria.
A sinistra, la piccola porta di mattonelle colorate, che mette nella parte superiore della osteria. Sulla porta un panciuto balconcello settecentesco, a cui l’edera si è attaccata.
A due passi dalla porta, la gran tavola intorno alla quale siedono i pittori, che amano più bere e discutere, che mangiare.
Un’altra tavola, nel fondo, che sarà tra poco animata dall’allegra invasione delle sartine, che celebrano in campagna la fine dei loro amori, — ed una più piccola, nascosta, quasi, sotto a’ tralci, da’ quali pendono grappoli maturi. Questa tavola aspetta la sua ”eroina.„
Ciccillo, il garzone, sparecchia e apparecchia la tavola nel fondo. È in maniche di camicia, il berretto sulle ”ventitrè„, e zufola non so quale arietta.
Schettini, seduto sul muricciuolo, ritrae sulla carta, l’effigie di Cocò, il giovanetto muto, scemo e rossiccio.
Tutto, qui, è pittoresco, senza averne la pretenzione.