re, nom-iando la man.» sulla spalla del compagno, lo avviso Hi noli arrischiarsi ad usci ih- perche se fine, cani di questurini fiutavano poco, i carabinieri invece!... ehm! altro naso U loro!...
Lo Zio Prete, il quale, meni re infila va la zimarra gli prestavi orecchio pensò dio «e n°n c’era carità a metter fuori di casa Gennarino, ll0ll c’era neanche prudenza e rispetto pci mondo a lasciarlo lì solo con lo ragazze; quindi per conciliare la carità e la prudenza avrdbbe mandato su la portinaia... Gì» in chiesa non cVra da far altro clic a intuonare il Tantum ergo e dare la benedizione. Quindi, attaccandosi al brarcio di Ciccillo. per farsene appoggio a scendere le scale, uscì dopo aver chiamato lo scaccino, il quale lanciata un’occhiataccia a Gennarino, prese la via come un cane frustalo canticchiando ancora:
Basta che more chili o suricillo!
Intanto Teresina, avendo osservato che Gennarino se ne stava con le mani sulle rotole delle ginocchia e ’1 mento sull» fontanella della gola, gli era venuto accanto a domandargli:
— Che cos’hai che sei più scuro della mezzanotte? E stendeva la mano a carezzarlo. E poiché quello, a render ragione del suo silenzio, inventò d’aver il rancico alla gola, lei, s’offerse subito a fargli una tazza di caffè; e fu d’un salto in cucina.
Altro che caffè! Ci vuol altro! Ci vuol altro — esclamò lui fra i denti; e mandò una sequela di sospiri l’uno più cavernoso delPaltro: — L’ho fatta!.... Acqua, padre!....
(.he acqua!... Un sorso di vino! — gli suggerì Filomena, la quale s immaginava che lui gemeva a quel modo per aver davvero accoppato il brigadiere: — Sarà un’ammaccatura; veare e che starà bene! — E andò di lancio al pozzo; nella cu’ canna, da quando era venuta in casa l’acqua del Serino, io
v i, ’fcte,aA’eV^.fatto farc lanti Palchetti, da tener in fresco « vaselli del Posillipo:
Bevete! date retta! questo rimette lo stomaco e scaccia i pensieri.
— Ci vuol altro!... Ho un incubo!
— Sullo stomaco?
— Già!
— Che cosa avete mangiato?
— Come sarebbe a dire?
Ma lui, senza rispondere, stese la mano al bicchiere mormorando, come don Abbondio: — Piccola bagattella’. .
— Pel brigadiere? ’
— Ma che brigadiere!
— Forse per Donato? — domandò la fanciulla. E tirò indietro la mano, tale e quale come Perpetua, non volendo più dargli il vino se non in premio della risposta che si faceva
aspettare^ costringete a parlare! — scongiurò Gennarino