Paggena:Teatro - Achille Torelli.djvu/70

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— Tu sei lu mia aguzzino! — esclamò lui togliendo anebo mtest’nllra espressione alla parlata del suo caporale senese; o prese Patteggiamento deireccehonio col capo inclinato spalla c’ poi»’ ’ ’,«no sull’altro. Intanto Don Tito veniva verso di Ini tirando pel braccio Ciccillo non ancora del tutto ammansito.

— Andiamo! Tornate in pace! Finiamola!

— Ma come? sospettare di me? Supporre? — insorse ancora a d»r quello.

— Da capo! — interruppe prepotentemente Teresina.

— E sia come vuoi tu e Dio! — concluse Gennarin0 ci.icciandosi. e dando come si vede: il primo posto a Teresina e il secondo a Dio: — Sono hello e andato in galera.... E’ meglio ebe me ne vada in Africa!

E così, non rifiutando anche la seconda prodezza che non s’era sognato di fare, affermò la sua bravura, per la quale er«i già l’eroe cantato, nella taverna di Morzillo, innanzi a Tore

o agli altri sopracciò delle combriccola, seduti a ruota, come un eollegio di magistrati.

— Con le tue chiacchiere — ripigliò a dire Ciccillo sim.il? a un mare che vada abbonacciandosi — mi facevi dimenticar’» il meglio. — E cavò di tasca quattro foglietti da dieci lire: — Ora che avrai da fare a capannisconderc eoi questurini tj saranno un aiuto di costa queste quaranta lire ehe Tore ti manda dalla cassa della Società... Il male è che il dividendo va calando d’anno in anno...

E fece aleggiare i foglietti da dieci lire agli occhi spalancati <Jel giovane, il quale non stese la mano a prenderli, tan.tA non credeva ancora a quello clic sentiva e a quello che vedeva

— Rifiutale, figliuolo mio! rifiutale! — gli consigliò premurosamente lo Zio Prete.

— Ragioniamo! — oppose pacatamente lui in cui faceva capolino la logica dell’usciere: — Avetc voluto che accettasi le prodezze e volete ora che rifiuti le quaranta lire che ne sono la ricompensa?

— Dà retta a chi ha cura d’anime!

— La cura dell’anima mia, non dico di no, ve l’affido e confido; ma quella del mio corpo... A formare una lira mi mancano sempre novantanove centesimi!

— Almeno fanne elemosina!

— Questo sì! questo sì! — consentì subito lui ponendo con compunzione una mano al petto. E porse al prete un foglietta da dieci: — Dateme nove di resto e tenetecene una per 1« Chiesa — Come? come? alla Chiesa una e a te trentanove?

_Trentanove a ine?! — meditò il giovane rannuvolai»

dosi; perchè nel libro dei sogni il 39 è numero di malaugurio, significando il capestro: — A me trentanove no! (che era come