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Paggena:Rimatori napoletani del Quattrocento.djvu/54

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[1]Basta quanta pena pato
Per essere v(ost)ro subìecto
Basta chio so desamato [2] [3]
E chio amo al mio despecto
Basta quanto male aspecto
Chio lo sento spisso spisso
preguue schicto per chisso
No uenpaczate de li facte mey.

 

  1. 1884 (pag. 51) esclama: « Fu egli l'autore delle poesie attribuite ad un Colletta? Non arriscliierei ad afTermarlo. Mi par eerta una cosa sola, che il rematore fu Calabrese.» Amendolea è la parto marittima del Comune di Condofuri, diocesi di Dova, Circondario e provincia di Reggio di Calabria, e dà nome al fiume, che quivi trova la sua foce. Al presente indica una stazione della strada ferrata, presso Melilo di Porto Saloo; ma nel Medio-evo dovette essere un luogo ragguardevole, perchè la troviamo ricordata in un Registro angioino dell'anno 1284, esistente neirArchivio di Stato in Napoli, ed a proposito d'una fermati quivi fotta in quell'anno da Carlo I. d'Angiò. Da un diploma di Giovanna L del 1372 (citato dallo Spatiò-Bolani^ St di Reggio di Calabria, voi. I, lib. 5.o , cap. I. S Vllj apparisce che Amendoùa con altre e terrae, loca^ et moctae ». apparteneva al Distretto di Reggio, il cui capitanio aveva sua giurisdizione da Capò Bruzzano sino a Bagnara inclusivamente. Ladislao, con diploma de' 21 feb. 1412, confermando ne' diritti territoriali la Città di Reggio, non trascura di ricordare Amendola.
  2. Leggi: false, ree. Schicto signiflca solo, solaynente. Ancora in Calabria si dice: mangiari pani schittu, quando non si mangia alti*o che pane. Ed è una grande prova di povertà dire semplicemente di uno, che < mangia pani schittu » .
  3. So = sono. Questa forma del verbo essere è rara nel dialetto napoletano; è, bensì; comune nel Calabro reggino.