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Una sposizione in ottave del lib. VI dell'Eneide è contenuta da f. 22 a f. 52/ cosi comincia.
So mai de Latona el sacro fligio;
e finisce,
Da punto in punto come Vergilio apersi.
Segue poi un Cap. in terza rima, che comincia:
O muse che dal monte de Parnaso;
ed appresso, di mano del solito amanuense, è scritta la
seguente licenza ad una canzone:
Canzone vanne et non temere pagura _
Lo principe trova quale in liCcce sedy
Inclinate ad soi pedy
Di ca vai per parte del falceclo
Rigazo de Jacbccto.
Di al traditor che pcli*o turdilano
De latri capitano
Cibiachi (?; con cola paccone
Judicio falso joctone
De ciò che ha dec.to per la gola menta
Al nostro abbate cani fraudolente.
Nel verso del foglio 60 è trascritto un Epitaphiam «u- prascripti petri iurditani in dieci esametri, e finalmente ne' tre fogli seguenti (f. 61.*-63/) è il canto che ora Le comunico. Pubblicandolo, mi attengo rigorosamente alla lezione del codice (anche quando questa possa essere rac-